L’altro giorno facevo il conto di quanti anni sono online “a fare” la blogger, e da quanti sono smanettatrice di codici.
Ebbene…
Sono oltre 17 anni.
Non sono scaramantica, ma… 🤘
17 anni passati online un po’ a cazzeggiare, un po’ a raccontare la mia vita sui vari blog che ho aperto, e un po’ tanto - anzi tantissimo - a studiare fino alle 2 di notte HTML, CSS, PHP e un pizzico di Javascript, per non farmi mancare nulla.
Imparare come leggere e scrivere codici mi serviva per rendere il mio blog più bello e personale. Poi le blogger vedevano come era carino il mio posticino nel web, e hanno iniziato a chiedermi di fare il make-up anche ai loro siti.
E fu così che la mia carriera di web designer ebbe inizio 😎
Dal nulla.
Poi ho aperto il mio piccolo shop online su Etsy - un divoratore di profitti, che mai più, grazie😒 - e ho iniziato a fare esperienza anche come graphic designer.
E vendevo. Cavolo se vendevo.
E pure la notte, perché le ammmericane acquistavano un sacco.
Soddisfazione a mille.
Portafogli… gonfino.
Poi ho iniziato a dare consigli su come gestire al meglio il blog su piattaforma Blogger - e non storcere il naso perché ti vedo.
Tra un’email ed un’altra, e tra una call ed un’altra, sono diventata consulente.
Ho acquisito esperienza dopo anni di studio, video corsi - gratuiti, perché io non schifo proprio niente -, notti insonni, arrabbiature, fregature, soddisfazioni, insoddisfazioni, lacrime per aver visto le mie idee rubate, e ancora tanto studio.
Eppure c’è una cosa che non ho mai imparato: promuovere il mio lavoro sui social.
Tutta questa esperienza e professionalità, chi la conosce effettivamente se io non la condivido?
Ovviamente solo chi ha lavorato con me.
Ma qualcosa è cambiato nell’aria. Finalmente mi sono buttata anche io nel mare delle masterclass gratuite✨ Di quelle che poi ti propongono il corso ad un prezzo speciale.
E ti dirò, mi è talmente piaciuto che già ho in programma di fare un workshop online dopo l’estate (perché io d’estate a 40° gradi col cavolo che faccio qualcosa).
Ma torno, saltellando leggiadramente, al tema principale.
Con tutti questi contenuti online, essere invisibile “per scelta” è davvero un arte. Sì, mi piacerebbe… invece non è così. Mettici:
l’insicurezza che sfocia nella sindrome dell’impostore;
l’odio verso gli algoritmi di instagram;
quell’unico neurone che lavora ad una sola cosa alla volta quando sono nel flow.
E poi il culmine della mia ansia: il misto di estroversione ed introversione che mi fa desiderare di fare cose, ma che se devo vedere altre persone mi fa fare un passo indietro.
Un esempio:
“Andiamo a passeggiare sul lungomare? Ma non voglio vedere persone.” - io a mio marito, che giustamente si è sentito smarrito.
Sono certa di non essere l’unica. Forse.
Oggi, con tutta l’esperienza accumulata in oltre 17 anni di comunicazione online, mi ritrovo a guardare con nostalgia dentro la mia “scatole delle competenze” e trovarci dentro davvero tanto materiale utile al mio target.
Però il mio target non lo sa. Perché tengo tutto per me.
Tengo stretta quella scatola - carezzandola tipo Gollum con l’Anello - pensando che, prima o poi, a qualcun altro lascerò dare una sbirciatina.
Spero solo di arrivarci prima dei 50.
Ah no.
Li compio questa estate.
E quindi, niente.
Mi sono bruciata pure questa occasione.