Parola dell'anno: scialla✌️😎 Che forse è l'unica che non mi mette ansia.
Contenuto ad alto tasso ironico. Ma anche no. Ti ho avvisato.
Ogni anno ho scelto quella Parola che avrebbe dovuto accompagnarmi durante i 12 mesi; una sorta di compagna di viaggio, che all’occorrenza sarebbe dovuta essere una guida per rimettermi sul giusto cammino.
Ed invece lungo il tragitto… diciamo pure dopo circa 1 mese e mezzo… puntualmente mi abbandona.
Vabbé, diciamo pure che sono io ad abbandonarla - e anche prima del mese e mezzo -, perché con la Sindrome dell’Impostore, e le mie varie insicurezze che mi stressano non sai quanto, non c’ho voglia di farmi venire l’ansia pure per la Parola dell’annooohh.
Che poi per un intero anno sta sempre lì, a giudicarmi se poco, poco sgarro.
Tipo un anno che ho scelto “Non mollare”.
Ma cosa? Chi?
Avevo già mollato appena l’inchiostro si era asciugato.
Più che altro mi ero pentita, perché in certe situazioni sfigate già è difficile resistere per una settimana: io per un anno vado in iperventilazione.
Certo, l’intento era non mollare proprio davanti a queste situazioni sfigate, che pure non ci fossero state, sarebbero certamente arrivate.
Perché io SO che arriveranno.
Ecco avrei dovuto essere un po’ più audace e onesta con me stessa, e non scrivere “Non mollare”, ma “Aspettatelo!”.
Ed infatti…
Parola profetica…
Scritta nel 2020...
Nel corso degli anni ho scelto parole come “Start wishing”, “Sperimenta”, “Persisti!”.
Poi sono passata a frasi vere e proprie del tipo:
“Welcome new ideas” (l’inglese fa sempre figo quando lo condividi sui social)
“START where you are, USE what you have, DO what you can” (cerca di venirmi incontro, ti prego)
“Se non raggiungi i tuoi obiettivi è ok!”
Insomma tutte frasi - specialmente l’ultima - che, sotto un velo di finta spinta motivazionale, urlavano “Stai tranquilla, che tanto i tuoi successi e i tuoi fallimenti non importano a nessuno se non a te che ti demoralizzerai ancora di più, perché non solo non avrai portato a termine i tuoi obiettivi, ma deluderai miseramente le aspettative della parola dell’anno”.
Aaahhh *sospiro liberatorio*…. Ma quanto sono belle le pippe mentali?
Soap opera infinite, che nemmeno Beautiful.
E quindi?
E quindi quest’anno - per il secondo anno di seguito in realtà - solo idee di piccoli obiettivi, verosimilmente raggiungibili e che non mi fanno male all’autostima, se accadesse il contrario.
Scialla, Simona. SCIALLA!
Che tanto l’anno è lungo, anche se passa velocemente.
Che tanto se le cose non vanno come devono andare, per l’80% non è colpa tua.
Che sei costretta a rimandare cose perché la vita offline non è sempre rose e fiori e “Hi, guys” col sorriso stampato sulle labbra.
Che le fai o non le fai, sarai sempre la versione meno performante di te agli occhi degli altri.
Quindi, scialla!
E vai avanti.
Che va bene lo stesso.
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Una parola che piace tanto anche a me, perché qui a pippe mentali siamo messe bene un poco tutte! 😉😘