Il giudizio che temiamo di più 😓
ma infondo siamo esseri umani, e sbagliare fa parte della nostra natura...
Cavolo, il cappuccino di oggi non è amaro: è proprio aspro!
Lo è ancora di più pensando di aver pubblicato qui, l’ultima volta, la mia decisione presa con tanto orgoglio e tanta spavalderia.
E invece… Che botta!
Ho sbagliato, e tanto anche.
Eh sì, mi riferisco al mio profilo instagram, anzi al nome account. Sì, perché “lacreativeroom” mi stava così stretto che pensavo di scrollarmelo di dosso per avere la libertà come content creator.
Non avevo, però, fatto bene i conti.
Convinta dell’affermazione urlata ai quattro venti, come uno slogan anni ‘70, “📢Io non sono il mio blog! Il mio blog non mi definisce!”, mi sono lanciata nella decisione che, anziché sbloccarmi come content creator e professionista, mi ha bloccata ancora di più.
“Voglio aprire una finestra sul mio mondo e mostrare il dietro le quinte dei miei progetti!”
“Voglio raccontare la mia quotidianità in modo cozy!”
Ah… Ma quante ca**ate mi sono raccontata?
Sono brava ad illudermi di poter andare oltre la mia zona di comfort.
E non è autocommiserazione.
Per carità!
Io difficilmente vado oltre la mia zona di comfort, specialmente negli ultimi anni. È un dato di fatto. E, ogni volta che ci provo, puntualmente vado a sbattere contro un muro di cemento armato.
E cavolo se fa male.
Ok, arrivati a questo punto si è capito che sono tornata al nome account lacreativeroom.
L’intento era quello di emergere col mio nome, di farmi conoscere; insomma è tutto scritto nel post precedente, quindi inutile rigirare il coltello nella ferita. Cacchio, è già difficile così.
Ho ottenuto l’effetto contrario.
Però, vabbé… È acqua passata… Giusto?
GIUSTO!
Che poi lo sai già di chi è la colpa.
Di sicuro, non mia.
Nel caso, la colpa è sempre di instagram 🤭